Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

venerdì 28 ottobre 2011

Suvvia, siamo Responsabili(TM) ...

 Ringrazio per cominciare Sant'Antonio da Buridano per la chicca in testa al mio post di oggi. Se non ci fosse da piangere, riderei a crepapelle ogni volta che la leggo.

Aria di Natale, e aria di letterine a Babbo Natale in partenza. Come saprete anche il nostro amato premier non é stato da meno, e ne ha spedita una all'Unione Europea per chiedere in dono altro ossigeno e fiducia onde evitare l'ennesimo commissariamento e/o la caduta del proprio ineccepibile governo.



Il bello o il brutto é che questo pensierino stile "Io speriamo che me la cavo" non é molto distante dalla realtà. La BCE e l'Europa concordano sul farci pressioni affinché rispettiamo gli impegni presi sul ripianamento del debito sovrano italiano...
Sorvoliamo un momento sul fatto che per non fare la fine della Grecia, ormai condannata al fallimento dopo aver letteralmente massacrato inutilmente il suo stato sociale e aver già venduto persino i diritti sul ritrovamento del colosso di Rodi, la strada migliore da percorrere sarebbe quella per l'Islanda ( QUESTA é democraziaAAAAAA!!! )... Anzi, impeditevi di scoppiare a ridere e date un momento per scontato che Sarcosi e Triscé VOGLIANO il bene dell'Europa e dell'Italia e che la letterina di Babbo Silvio contenga davvero la ricetta per uscire da questa crisi e rilanciare economia, mercato del lavoro, e soprattutto, ridare speranza ai giovani nel futuro...

[...]

Ok, non ce l'ho fatta, sto ridendo da 10 minuti buoni. Dicevo... apriamo un po' questo trattato di Taumaturgia che Babbo Silvio ci donerà per Natale insieme con l'ingresso nell'amministrazione conttrollata dalla BCE... e vediamo un po'.

Jingle Bells, Jingle Bells...

In pillole: anzitutto noi siamo belli e bravi e il nostro governo é serio e responsabile e sta facendo il possibile per salvarci. Qui qualcuno a caso che non é d'accordo...  Il piano é introdurre per la prima volta il principio di elevare a 67 anni l'età pensionabile dal 2026. Sono previste anche modifiche allo Statuto dei lavoratori per rendere più facili i licenziamenti per le aziende in crisi e, per la serie PD=PDL-L, forse ispirato da Fassino che sta vendendo Torino, il papi conta di ricavare 5 miliardi di euro dalla vendita di patrimonio pubblico, di cui peraltro la sua geniale amministrazione non conosce più del 53%. Forse erano davvero in buona fede i galantuomini che ogni tanto vengono pizzicati con le mani nella marmellata salvo poi sostenere che tutto é stato fatto a loro insaputa...mah...

Del rischio/conseguenza di vendite e privatizzazioni in Italia ho già accennato ieri... Sulle pensioni c'é un mare da dire, ma per non capirci un tubo faccio presente due cose: primo, la nostra spesa previdenziale/età pensionabile é del tutto in linea, se non peggiore della media europea e dei gran signori che ora ci chiedono di stringere i denti...a fronte però di un welfare tra i più inetti, minimali e spreconi d'Europa. Inoltre a me risulta che le previsioni diano il fallimento dell'Italia a questo ritmo di non-crescita e di spreco per il 2015... Non é che intervenire nel 2026 sia un po' troppo tardi? Insomma quello sulle pensioni é un NON-INTERVENTO, perché di fatto non cambia nulla in omaggio al celodurismo padano di Bossi che non si scomoderebbe mai a salvare la sua signora dal baby ritiro dorato in cui la Maga Magò la tiene reclusa a spese dei contribuenti...

Da lavoratore quasi decennale, la cazz... ehm, la questione che più mi sta a cuore é proprio l'intervento previsto sul mercato del lavoro, che penso di conoscere abbastanza bene. Il mercato del lavoro ne ha anche troppa di flessibilità, esistono una miriade di contratti possibili con le condizioni più disparate. Con una legge che renda il licenziamento sempre e comunque legittimo si finirebbe solo per precarizzare tutti quanti, senza minimanente considerare il contesto del sistema Italia.

Siccome questi ragionamenti sono piuttosto diffusi in un certo campo (quello dello pseudoministro Sacconi ma anche in certi “responsabili” del PD), vale la pena di sottolineare quanto segue:

1. Che con la libertà di licenziare le imprese assumeranno di più è un assunto basato, alla meglio, sulla fede. Imprese come le nostre tendono a produrre beni ad “alta intensità di lavoro e a bassa inensità tecnologica”, il sostanza da noi si cerca di competere sul prezzo incidendo sul costo dei beni che sono però facilmente riproducibili, e nel tempo il metodo principe per farlo è stato ridurre il costo del lavoro e renderlo più “flessibile” (sto parlando in generale, ovviamente). In questo scenario permettere i licenziamenti sarebbe solo un modo per permettere alle aziende di liberarsi di forza lavoro più facilmente svincolandole ancora di più dai loro obblighi verso i loro dipendenti. La crisi attuale ci colpisce in gran parte perchè il nostro sistema imprenditoriale è inadeguato. Dimensioni delle imprese troppo piccole, bassa specializzazione, alta riproducibilità della maggior parte dei prodotti, ecc. Tutti aspetti che ci espongono più di altri paesi alla concorrenza asiatica. Ma competere sui prezzi, riducendo il costo della variabile lavoro, come il sistema Italia è abituato a fare, è IMPOSSIBILE, nei confronti di realtà il cui costo del lavoro è comunque per ora decine di volte inferiore al nostro (assieme alle condizioni di vita). Se si facesse il mercato interno si contrarrebbe a tal punto da innescare una recessione inimmaginabile che alla fine si porterebbe via le imprese comunque (i prezzi non si adeguano in fretta al ribasso, SPECIALMENTE in Italia, vedi l'ordalia dei carburanti...)

2. Non so con quali imprese abbiate solitamente a che fare, ma nella mia esperienza, gli imprenditori nostrani (anche di imprese molto grandi e semi pubbliche…) non brillano per avanzatezza nel modo di considerare i dipendenti. Ad esempio, nei manuali di gestione del personale si può ben affermare che “I primi clienti sono i dipendenti”. Ma quei ragionamenti si applicano a realtà piuttosto diverse da quelle in cui vive la stragrande maggioranza dei lavoratori e delle imprese italiane. A me pare che da noi i dipendenti siano spesso visti come una zavorra costosa di cui ci si libererebbe se possibile, ingrati mangiapane a tradimento, ecc ecc. Sostanzio queste affermaziuoni sottolineando come abbia avuto modo di frequentare e consultare numerosi manager per lavoro negli ultimi mesi, e questo è il milieu culturale in cui mi sono più o meno imbattuto, dopo averlo disseppellito dallo slang-fuffa di businessmanagementpolitichese.

3. Nei ragionamenti di chi sostiene la libertà di licenziare riecheggia l’idea che ad essa conseguirebbero “naturalmente” ammortizzatori sociali adeguati alla nuova realtà. CHIUNQUE conosca un minimo l’Italia e in particolare la situazione attuale sa che mancano volontà, capacità e soprattutto i denari per creare un welfare state alla scandinava, e in un paese di 60 e più milioni di abitanti con problemi cronici come la questione meridionale, poi.
Di conseguenza parlare di ammortizzatori sociali adeguati e consequenziali al licenziamento facile è solo propaganda ed aria fritta. PRIMA semmai si corregga lo stato sociale e POI si introduca la libertà di licenziare. Altrimenti si rischia di finire nell’ennesima truffa ai danni dei lavoratori.

4. Molto semplicemente, piaccia o meno (alcuni) sindacati come la FIOM difendono i lavoratori. Con il licenziamento facile sarebbe MOLTO più difficile tutelare il lavoro, perchè ogni genere di arbitrio potrebbe essere fatto passare per “licenziamento per motivi economici”, riducendo fortemente la capacità dei lavoratori di essere tutelati se non compiacenti rispetto ad ogni genere di richiesta del datore di lavoro.
Insomma, maestranze ancora più sottomesse, cosa a cui credo miri questa legge. Faccio anche notare che se è vero che la giurisprudenza favorisce il soggetto più debole, ovvero il lavoro, è altrettanto vero che se un'impresa vuole liberarsi di un lavoratore ha mille modi subdoli per farlo. Il mobbing verticale è una pratica più diffusa di quanto non si pensi, ed è MOLTO ma MOLTO difficile da dimostrare (specie se testimoniare a favore di un collega comporta rischi per il proprio lavoro e quindi per la sopravvivenza stessa della propria  famiglia).

5. Considerate, infine, le conseguenza sociali che una legge come quella immaginata dal governo avrebbe.
Ad esempio i cinquantenni sono considerati meno produttivi e più costosi (anzianità)? Li si licenzi e li si sotituisca con ventenni (pagati meno e da tenere sotto ricatto poichè facilmente sostituibili) in nome della crisi. Sapete qual è la probabilità per un cinquantenne, anche ben referenziato ma senza santi in paradiso, di trovare un nuovo lavoro, oggi? Non è alta, anzi. E cosa pensate che succederebbe alla vasta platea di famiglie cui i cinquantenni in questione procurano il pane? Niente di positivo temo (le cure dimagranti forzate di rado lo sono). Considerate quindi come queste famiglie di fatto compongano la maggior parte del mercato interno del paese e vedrete come la crisi sociale conseguente ad una legge simile scivolerebbe a cascata in una crisi economica.

E' questo che vogliamo proporre per l'Italia del futuro? Un divario ancora più abissale fra i (pochi) ricchi e i (molti) poveri?

Verrebbe da piangere, se non fosse che ritengo queste idee o fasulle come quella sulle pensioni o inattuabili come quella della riforma del lavoro. Il che mi strappa un sorriso, nel momento in cui penso alle farneticazioni dell'altro Napoleoncino d'oltralpe che mentre scrivo, invece di occuparsi di Carlà e del suo piccolò, sta elevando sé stesso a salvatore dell'Europa e del Mondo in nome degli accordi proposti . Qualcuno dovrebbe spiegare a lui e al buon "Triscé" che a vincere semmai é stata la linea TEDESCA... e che prima di deridere noi e i nostri debiti additandoci come seconda causa dopo la Grecia di simili impopolari direttive, dovrebbe considerare che la Francia é DI GRAN LUNGA il paese più esposto in caso di eventuale default Ellenico, in quanto fortunata proprietaria di un macello di bond ormai validi solo sul Monte Olimpo... crollata la Grecia sotto i colpi del default, oltralpe sarebbero tornati di colpo al 1789...

Ah, chiudo con un consiglio disinteressato... Leggetevi tutto ciò finché siete in tempo, perché sempre in ottemperanza all'idea di ridare credibilità all'economia italiana, il nostro amato governo sta pensando or ora per l'ennesima volta di reintrodurre la legge bavaglio ammazza-blog. Questo non certo per limitare la libertà di espressione sulla rete coprendo le malefatte del regime come pensate voialtri comunisti... bensì per impedire ai parassiti come me di sottrarre tempo e denaro prezioso al lavoro onde fare un po' di chiarezza sulla nostra tragica situazione... Questo provvedimento sicuramente farebbe decollare la nostra credibilità internazionale e il nostro PIL...

...su un charter di sola andata per la Grecia.

Suvvia, siate RESPONSABILI(TM) e passate parola va... :D

3 commenti:

  1. Il governo è ormai in prima linea per il rilancio dell'economia italiana.

    Sono state acquistate 19 Maserati (117.000,00 euro di base x 19) per i dirigenti del Ministero della Difesa, per risollevare le sorti dell'industria automobilistica.

    A breve sono previsti gli acquisti di 11 elicotteri dell'Agusta per le mogli dei dirigenti del Ministero dell'Interno, per un incremento del fatturato dell'industri aeronautica e 33 yacht, rigorosamente di cantieri nautici italiani, per i dipendenti del Ministero dell'Economia.

    In un clima di recessione e quasi default, sono iniziative che fanno crescere la fiducia dei mercati e la gratitudine dei cittadini tutti.

    Il popolo prostrato acclama !

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  2. Il problema è che i soldi ci sono, ma sono concentrati ed in parte occultati.

    Questa crisi, come tutte le crisi, ha permesso il trasferimento della ricchezza dal basso ( DOVE VIENE PRODOTTA) all'alto. Tralasciando questo problema su cui potremo dibattere in un altro post, in linea di massima non sarei a priori contrario ad un intervento sulle pensioni, posto che i sacrifici complessivi chiesti alla classe lavoro dipendente negli anni venissero imposti in totale anche agli altri. Ma sai quanti soldi dovrebbero caccciare questi altri?

    Ok, questo in senso ideale. In realtà c'è da spiegare l'arcano.
    I soldi spillati ai cittadine servirebbero a risanare le nazioni.
    In realtà servono a tamponare il debito pubblico (in mano non solo al risparmio, ma soprattutto al capitale) ed a salvare le banche.

    Nella crisi le banche piangono perché esauriscono liquidità e vedono i titoli di stato svalutati. Ma a loro conviene.
    Infatti giocano sul deprezzamento di detti titoli, vendendone in blocco e scatenando la reazione a catena del mercato al deprezzamento. Poi vanno a piangese dagli stati dando a LORO la colpa del deprezzamento (per la crisi e la debolezza delle loro economie) ricattandoli col fatto che se loro stesse falliscono, che ne sarà dei risparmi dei cittadini?
    Allora lo stato dà loro liquidità...che le banche usano anche per riacquistare i titoli di stato venduti, ma stavolta, grazie al deprezzamento, ad un prezzo più basso di quello di vendita. La banca ci guadagna, lo stato ci perde perché 1 prende ai cittadini per "salvare" le banche, 2. vedendo i suoititoli svalutati, quando deve riproporre ulteriori titoli di stato per rifinanziare il suo debito pubblico, deve emetterli con un tasso di interesse assai maggiore.

    Quando hai TANTI titoli, puoi pilotare il mercato. Ecco perché per la finanza le crisi sono una manna. Perché possono scommettere con scommesse di cui saranno LORO a stabilire l'esito, fottendosene altamente delle ricadute, perché LORO ci guadagnano. Puro e semplice egoismo.

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