Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

giovedì 14 novembre 2013

Apologia della nostra costituzione (2): Modello 3, comma 2. Prove tecniche di convergenza sovranista

C'é sempre e solo LEI...
Buongiorno e buona battaglia sovranista a tutti.

(introduzione di prova, me l'ha suggerita un amico comunicatore)

In attesa del verbale della riunione di ARS di lunedì, che Giorgia sta scrivendo, la situazione ribolle!

Su Orizzonte 48 é comparso da qualche giorno questo interessante post che sta suscitando un altrettanto interessante e per nulla banale dibattito su quale vorrei porre l'attenzione. Il dibattito da lui suscitato é il seguente. Citando Luciano:

Qualcuno (più d'uno) mi scrive e mi dice, in varie formule: "ma se poi non abbiamo rappresentanza politica...a che serve continuare a svelare la tragica verità (oscurata dalle menzogne)?
Beh non saprei. Ma lo dico sul serio. Quale che sia la forma (preesistente o nuova) che assumerebbe questa rappresentanza politica, il problema è di fondo.
Esistono 3 posizioni (all'incirca ma sono aperto ad ulteriori "tassonomie"):

1. la cosa essenziale è recuperare il cambio flessibile attraverso una instancabile opera di sensibilizzazione multimediale, che dilagherebbe, in termini di orientamento dell'opinione pubblica, ed il resto dovrebbe venire da sè (corollario, più o meno esplicitato: solo un paio di persone, o giù di lì, sono in grado condurre questa operazione utilmente. Gli altri sono inutili o dannosi. O entrambe le cose);

2. occorre unire le forze di tutte le sparse componenti del dissenso rispetto al PUD€, per creare tempestivamente un fronte comune capace di tradursi, con le sue stesse energie di base, in rappresentanza politica;

3. Sub-variante della 2, unione ma a condizione che sia chiaro che superare l'euro in sè (oltre che l'euro in "me" direbbe Gaber), non è sufficiente se non si supera anche il modello neo-liberista di Maastricht e baraccone conseguenziale (qui, si trova anche la ulteriore sub-variante per cui ai fini di questo recupero, sarebbe indispensabile, e sufficiente, recuperare il modello costituzionale, cosa su cui, concettualmente concordo).




Ora: voi che ne pensate?
Questa è un' impasse?
O solo un momento preparatorio di un' inevitabile saldatura?
O quest'ultima non avverrà mai e perciò è persino inutile e irrealistico discuterne?

Come avete letto, Quarantotto elenca lucidamente i tre principali approcci in cui si é suddiviso il fronte sovranista, e chiede ai suoi lettori chiavi di lettura, ipotesi e soluzioni future per uscire dall'impasse. Ecco il mio intervento in risposta, che riflette la posizione di ARS condita dalla chiave di lettura strategica della mia attuale militanza. Lettura consigliata anche ai 15 sovranisti che lunedì a Torino si sono trovati con me alla saletta teatrale Idiot, toccando più volte anche quest'argomento.

Prima di leggerla, vi consiglio di dare un'occhiata agli interessanti commenti dei lettori del blog di 48.

 ***

In primis, grazie a Quarantotto e a chi gli ha risposto, é (quasi) tutto molto bello e davvero rinfrescante da leggere.

Dunque, non é che io abbia molto da aggiungere ad alcuni interventi molto ben espressi che ho letto come quello di Lorenzo e Arturo.

Io faccio parte di ARS e pertanto la mia preferenza ricade certamente sul modello 3, comma 2, ovvero l'approccio sovranista e costituzionale. Ritengo sia il migliore, per motivi che ho espresso ad esempio qui:


Ma in sintesi, ritengo che FORSE inoculare la partitocrazia esistente con il virus dell'uscita dall'euro é il sistema più veloce per uscire, appunto, dall'euro (sempre che la Francia non scelga per noi anzitempo). Ma questo risultato NON fermerebbe certo il sistema liberista e turbocapitalista di cui l'euro é solo uno strumento. Euro a parte, qui si parla di libera circolazione atlantica, macroregioni, deregulation, libera concorrenza con la Cina... ma di che stiamo parlando? Abbiamo un trend mondiale (o traiettoria culturale direbbe Pozzi) da invertire, e scusate se é poco. Un meccanismo, che come fa ben notare il premio nobel per l'economia Krugman, ormai si muove in maniera quasi involontaria dai suoi stessi protagonisti, con grandissima inerzia, e ciò lo rende lungo e difficile da arrestare. Impensabile a mio parere farlo agendo su un solo fronte. Quindi a/simmetrie opera certamente per il meglio intervenendo in incontri come questo:



E aggiungo #sevedeva e #sesapeva

...come del resto ARS ha organizzato e promosso questo.

Metto in guardia ogni giorno sempre più persone dai facili entusiasmi. Proporre e delineare il nuovo modello costituzionale/sociale verso cui tendere é forse anche più importante di sottolineare la necessità di uscire dall'euro. Le logiche dietro cui si muovono TUTTE le forze politiche mainstream attuali, inutile illudersi del contrario, sono SOLO commerciali. Valgono SOLO i voti per loro, non importa come ottenerli. Ed ecco quindi soggetti come Renzi che sarà il sepolcro imbiancato che "rinnoverà" il PD, ecco Alemanno e compagnia leghista che senza avere le corrette basi economiche cavalcheranno il tema no euro, ecco Grillo-Casaleggio e el loro analisi raffazzonate degne di signoraggio.com, che comunque non vogliono esprimere con chiarezza, perché prendere una qualsiasi posizione costerebbe loro dei voti. Meglio quindi l'ambiguità e mantenere la base nel dubbio e nell'ineducazione economica, cosa in qualche misura contrastata da Economia 5 stelle che creai. Oltre a ciò, tutti i partiti mainstream attuali sono indistintamente ricattabili dai poteri di cui sopra. Questa é una caratteristica di tutti i partiti con conflitto di interesse radicato oltre un certo livello, come la Lega, ricattabile e ricattata a suo tempo dallo stesso Berlusconi (figuriamoci le lobby UE che potrebbero farle), e anche dei partiti personali/aziendali come PDL e Mov5s (sbranatemi pure, é così).

E trovo anche sbagliata la distinzione che sta purtoppo nascendo, fomentata da posizioni come quella di E.Brancaccio, di "sovranismo di destra e di sinistra", distinizione che forse a Chianciano produrrà l'ennesimo scisma. Anzi, la fuori c'é proprio chi stigmatizza lo stesso termine "sovranismo", relegandolo ad un'area politica tacciata di parafascismo, populismo e xenofobia. Una certa area sedicente di "sinistra radicale", non esita a definire tutta l'area sovranista "rossobruna",boicottando più o meno esplicitamente le nostre attività per giunta e chiudendosi in un angolo elitista da cui le sarà difficile uscire senza sconfessarsi. Ma il problema non é solo questo.

Occorre invece capire che prima della globalizzazione e quindi fino alla fine degli anni '70 il conflitto distributivo era tra "salari" e "profitti" nell'ambito del "reddito". Quindi il conflitto si svolgeva nell'ambito del mondo del lavoro e vedeva da una parte gli imprenditori e dall'altra gli operai.
Oggi, in un mondo globalizzato di cui l'Unione Europea è la massima espressione, il conflitto distributivo è tra "rendita" e "reddito", cioè tra "finanza" e "lavoro". Il capitale finanziario, che prende forma produttiva attraverso le multinazionali, vessa sia gli imprenditori che gli operai (credits: Andrea Franceschelli)

Occorre quindi una nuova alleanza costituzionale: Proletari, salariati e imprenditori SOVRANISTI contro l'Unione Europea e la sua struttura globalista. Alleanza caldeggiata giustamente anche da soggetti come a/simmetrie, che pure percorrono un'altra via (la 1 ndM).

E questa é possibile non certo tramite gli stessi che ci hanno messo gli uni contro gli altri armati, o comunque NON SOLO. Perché senza un'uscita costituzionale, il conflitto si riproporrà subito e in termini anche peggiori. Un'uscita che non tuteli il salario sul capitale é un qualcosa che non voglio vedere.

E' per questo che in politica la dicotomia destra-sinistra, DOVRA' lasciare il posto (almeno per una decina di anni) alla dicotomia sovranisti-globalisti. Ed é importante capire il vero significato dell'essere sovranisti, nel senso unificante del termine. Il collega di ARS Fiorenzo Fraioli lo esprime molto bene in questo suo intervento. E' forse tra una decina di anni di lotta, che potrà aver senso ri-dividersi su questi temi, non prima.

Ora io non chiederei di meglio di una convergenza. Ma non la convergenza incondizionata che chiede ad esempio ora la rete LIRA. E' pernicioso mettere insieme persone con analisi raffazzonate e complottiste o persone che non abbiano ancora capito la necessità di superare per ora i concetti di destra e sinistra. Citando un mio amico, stalinista convinto (!!!) una forza politica costituzionale sarebbe "la sinista più rivoluzionaria che si sia mai vista in italia". E allora di che parliamo? Oltretutto, ho appena detto che serve creare un NUOVO PATTO SOCIALE, fra soggetti tradizionalmente avversari politici come lavoratori e imprenditori. E allora, che patto sociale vogliamo creare mettendoli per l'ennesima volta su fronti diversi e creando l'ennesima parrocchia di detentori della verità e attaccando più o meno esplicitamente tutte le altre e i loro approcci? Citerò ancora, a tal proposito, il prof. A.Bagnai, che, ricordo,  comparirà stasera a "Servizio Pubblico". Lui lo dice meglio di me:

...allora, facciamo due rapide osservazioni, e occhio perché queste cose le dirò una volta sola. La storia la sapete: Eurodelitto ed eurocastigo. Ora c’è bisogno di verità. Non è con la violenza, ma con l’amore, che Sonja spinge Raskòl’nikov a fare un atto di verità. Un atto di verità che è un miglioramento paretiano, perché dopo stanno meglio tutti, tranne i poveri morti. Ma per quelli non c’è più nulla da fare, mentre solo la verità, quindi solo la compassione, l’amore, può evitare che ce ne siano altri. Ergo: a chi parla di rappresaglie, Norimberghe, punizioni esemplari ecc. io, in perfetta incoerenza, applicherò una mia personalissima rappresaglia. A chi stasera farà tifo da stadio, idem. Non lasciatevi trascinare dai demagoghi. Ripeto: non lasciatevi trascinare dai demagoghi. Ripeto: non lasciatevi trascinare dai demagoghi. L’ho detto tre volte. Sappiate dimostrare la composta serenità e la lungimirante clemenza di chi ha avuto la fortuna – perché è stato anche un caso fortunato – di essere dalla parte della verità. Solo così ricomporremo il nostro paese e potremo definire quel nuovo patto sociale del quale abbiamo bisogno, e che parte da una serie di necessarie autocritiche. Mi avete capito?

Oltre ai disagi e problemi derivanti dalla NON comprensione di questa NON dicotomia destra/sinistra, io vedo un grosso problema di orgoglio in giro. Per unirsi e collaborare occorre umiltà. Tutte le vie sono valide e da percorrere, ma non esiste una sacra e sola via, e menchemeno chi ne percorre una dovrebbe demonizzare o schernire le altre. Perché facendolo sputa sui suoi alleati migliori e ne riduce l'efficacia operativa, il che in un mondo dominato dal PUD€ é overkill, e voler farCI del male. Farne a tutti intendo.

Il problema é che alcuni ambienti sovranisti, avendo ORGOGLIOSAMENTE RADICALIZZATO troppo il dibattito, si sono chiusi da soli in un angolo nell'impossibilità di rivedere certe proprie posizioni senza perdere la faccia. E quindi la cosa che con ARS sto facendo in risposta é... niente

Lascio correre, li cito come fonte quando serve e merita, ne raccomando e frequento le attività. Tendo una mano perennemente senza chiedere nulla e senza arrogarmi superiorità morali o strategiche di sorta. Se le prendano pure tutte se gli va. 

Ma in qualunque momento passi questo messaggio e anche loro cambino idea, noi non mancheremo di fare la nostra parte. Chiaro, purché vengano messi da parte atteggiamenti superficiali, divisori e nocivi per la comunicazione. Il fronte per il nuovo patto sociale costituzionale deve essere inattaccabile.

PS. E spezzo una lancia in favore di Diego Fusaro, che nei commenti al post di 48 é stato soggetto ad alcune critiche per me ingenerose, e che la stessa "sinistra radicale" di cui accennavo prima definisce "rossobruno". E' vero che non ha (e lo ammette) una visione economica precisa, e questo lo limita, ma meglio di TANTI altri ha capito la necessità di creare un nuovo "principe" perché l'esistente é prigioniero indissolubile dell'ideologia criminosa che ci ha portato qui. Non ha ambizione però di dettar legge in tema economico, e anzi manderebbe volentieri avanti in politica chi avesse le competenze giuste, MA con una necessaria supervisione esterna ideologico/filosofica, compatibilissima con i nostri valori costituzionali, perché alla fine Diego la pensa esattamente come l'economista industriale Cesare Pozzi:

L'economia dà strumenti, ma senza una traiettoria socio-culturale diversa, condivisa e consapevole, che rispetti e ripristini i nostri valori costituzionali del '48, li useremo MALE.

Quindi a/simmetrie non si stupisca se il loro messaggio inoculato sarà interpretato all'incirca così (e Salvini viaggia con "Il tramonto dell'Euro" di A.Bagnai sottobraccio):

La soluzione? Più tasse! In lire però. Notevole. #inoculareilPUDE
 ***

Mi sto adoperando perché la collaborazione fra Diego, ARS, Quarantotto e tutti i soggetti come ad esempio Economia 5 Stelle, a/simmetrie, Reimpresa, Eurotruffa, EPIC e una parte della MMT che hanno compreso questi punti generi qualcosa di davvero speciale per tutti.

PPS. Domani e Sabato sarò a Roma al forum di economia di Eurotruffa! Il 22 novembre a Bra parteciperò come relatore ad un evento organizzato dall'ass. Zamboni su "Euro e disoccupazione". Intervenite numerosi!

Ci vediamo in mischia.
Mattia C



4 commenti:

  1. "non è sufficiente se non si supera anche il modello neo-liberista"

    Giusto. E cosa risponde oggi il Grillaccio?

    [..] Viktor Orban, il primo ministro, ha cambiato la Costituzione minando l'indipendenza della Banca centrale, l'autonomia della magistratura e dell'autorità garante della privacy e ha come obiettivo la Grande Ungheria nazionalista. [..]

    Cioè l'indipendenza della banca centrale è paragonata ad altre libertà e la sua abolizione presentata come sintomo di un rinascente fascismo. Un chiaro messaggio alle elites €poidi, senza nessuna reazione visibile al suo interno.

    Cosa vorrebbe Grillo? Il mio voto? Se continua così me ne resto di nuovo a casa.

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    1. Non ho parole per quel fango.

      Ho visto l'articolo ieri sera e mi ha fatto scoppiare 2 o 3 capillari. Non bastavano le legioni di grillini che vogliono abbattere la spesa pubblica "perché lo dice grillo", ora ci saranno anche quelli che mi daranno del fascista perché ESIGO la totale dipendenza della banca centrale dal ministero del tesoro. Il che é la base del nostro modello costituzionale, come ben spiega Quarantotto qui:

      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/03/la-dottrina-delle-banche-centrali.html

      La dottrina delle BC indipendenti é alla base del liberismo, e di tutto ciò che intendo combattere. Grillo é un disinformatore pericoloso privo del benchéminimo senso economico e delle istituzioni.

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  2. Caro Mattia, torno a riscrivere sul tuo blog dopo un pò di tempo. Intanto ti faccio i complimenti per l'articolo, chiaro, puntuale e completo. Sono assolutamente d'accordo sulla necessita di rompere col paradigma liberista, ma d'altro canto bazzicano in giro "demotivatori" come li chiamerebbe Uriel, che dicono che il controllo di capitali è inutile perchè in Sudamerica... ecc..ecc... e in Argentina ecc...ecc.... Poi ci sono quelli che dallìuscita dall'euro, dopo aver preso per cretini tutti quelli che la propongono perchè "el mondo globalito jamas sera vencido" ora in fondo in fondo si sfregano le mani, perchè se l'Italia esce dall'euro spero che finisca come la Russia degli anni '90 così possò "giocà a fà l'Abbramovich de noantri". Questi individui sono a mio avviso il pericolo numero uno e in un modo o nell'altro devono essere fermati. Non è che possiamo uscire dal sistema euro-globalista per porre fine alla dittatura della speculazione, per poi cadere in una nuova dittatura di speculatori.

    Detto questo, a proposito di Uriel, i cui ultimi tre articoli hanno fatto scalpore, tanto da beccarsi su internet il soprannome "er pizzettaro de Dusseldorf", volevo cercare di muovere un analisi critica su quello che ha scritto con te. Perchè da quello che ho capito lo conosci meglio di me e forse ti sei pure confrontato sul suo blog (io lo leggo ma non ho mai commentato). E' vero che lui ha scritto che la Le Pen, Grillo (???), Farage sono degli utili idioti perchè vogliono sfaldare le istituzioni europee a favore della Germania. Al di là delle polemiche vedo che lui pone però un problema. Cioè quello che l'Italia, per una serie di motivi non avrebbe le forze sufficienti per risolvere in maniera autonoma la gestione di detta uscita. Nel senso che negli anni passati esisteva una realtà fatta di paesi del terzo mondo su cui l'Italia poteva far valere la propria posizione, ma oggi non può più. Quindi nella lotta che seguirà per l'uscita dall'euro e dal sistema l'Italia dovrà fare giocoforza una politca di alleanze. Ma con chi? Potremmo farla con gli altri PIIGS, ma loro vogliono usicre dall'euro come noi, quindi bisogna chiedere cosa dobbiamo fare assieme: un'alleanza tra stati o una nuova unione commerciale solo per i paesi mediterranei? C'è però il problema delle materie prime. Tutti questi paesi non dispongono di materie prime e chiaramente questo potrebbe portare conflitti in seno a questa unione. Io penso pertanto che l'Italia per ovviare a questi problemi dovrebbe tornare a far valere la sua influenza geopolitica nell'aria mediterranea. Con questo non voglio dire di tornare a fare colonialimso. Ma visto che la Germania in Croazia e nei balcani ha fatto cose simili, non vedo perchè non possiamo fare altrettanto noi.
    Che ne pensi?

    LUIGI

    PS: mi scuso per la lunghezza :-)

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    1. Uriel negli ultimi articoli ha scritto un mucchio di cazzate. E no, non ho mai scritto sul suo blog, é inutile e improduttivo dissetare con lui su certi argomenti. Da quel che scrive ha già solidissimi contestatori. E del resto, cosa vuoi argomentare con uno che ritiene che il socialismo costituzionale sia una cagata pazzesca?

      E' vero, ha scritto che chi vuole la sovranità perduta é un utile idiota della germania, ma nei suoi ultimi post ci sono così tante cazzate sia storiche sia macroeconomiche che mi risulta impossibile elencarle. Oltre ad un insopportabile qualunquismo che lo porta a dire che ESSENDO che esiste qualcuno che sta ricamando sulla crisi ergendosi a vate per averne un reddito , allora TUTTI i sovranisti son soggetti del genere. Incommentabile.

      Poi: l'Italia é diventata la quinta potenza del mondo senza materie prime e senza un impero coloniale in aiuto stile regno unito. E tale tornerà certamente, se sapremo invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste che ci umiliano e distruggono la ns economia. Chiaro, c'é un problema, l'austerità generalizzata indotta dall'UE che sta distruggendo l'economia mondiale, ma guarda il Giappone con la sua Abenomics. Nonostante una gravissima dipendenza da materie prime (gliene servono anche più di noi, come l'uranio per le centrali), avendo tutte le leve fiscali ed economiche e con una marshall lerner condition che non si é ancora manifestata (ma lo farà...) sta benissimo, con un'occupazione ai minimi e investimenti produttivi al massimo, grazie all'uso intelligente dell'inflazione.

      http://scenarieconomici.it/moneta-sovrana-il-giappone-e-quelli-che-e-se-la-marshall-lerner-non-funzionasse-deputati-dubbiosi/

      Io rifiuto un modello di sviluppo che ci renda la germania dei piigs. Abbattendo il liberismo eurista e rilanciando la ns economia e occupazione, potremo ANZI prmetterci di aiutare i pigs ad uscire dall'incubo. La soluzione migliore possibile, che sarebbe fantastica, é quella di tornare tutti alle ns valute nazionali tenendo l'euro come valuta per gli scambi internazionali, alla stregua del bancor keynesiano.

      http://keynesblog.com/2013/11/05/da-mario-a-maynard-video-dellintervento-al-convegno-sulleuropa-e-leuro-del-m5s/

      In assenza di questa soluzione, dovremo comunque fare patti e allenze con il sud europa (francia inclusa) basate sulla solidarietà reciproca e simmetrica. E non intendo mai piu avallare una logica basata sull'oppressione o sul mercantilismo. O superiamo la cultura liberista che ci ha messo tutti in concorrenza o dalla crisi NON usciremo.

      Pragmaticamente parlando poi, un'opzione del genere oltre che impresentabile politicamente (ci qualificherebbe GIUSTAMENTE come fascisti in tempo zero) é anche controproducente. L'italia post euro non avrà ALCUN interesse a suscitare una guerra valutaria o commerciale. E la stategia da tenere é argomento delicatissimo.

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